Il monumento a Federico II di Prussia
Camminando l’Unter den Linden dalla porta di Brandenburgo verso la Alexander Platz, proprio all’inizio del cosiddetto Linden Forum (Forum Friedericianum), sta una statua poderosa in bronzo di un uomo a cavallo, alta quasi nove metri e ben rivolta ad est, ovvero verso il castello degli Hohenzollern, ora in ricostruzione. L’uomo a cavallo non è un personaggio qualunque bensì Federico II il Grande.
La statua venne costruita a metà dell’800 per la commemorazione della morte del Grande Re di Prussia. L’artista che ricevette la commissione è Christian Daniel Rauch, scultore molto noto in quei decenni che dovette tuttavia passare attraverso la selezione tra molti altri progetti.
La presenza in questo luogo di Federico II a cavallo, come segno della caparbia visione guerriera e strategica del personaggio, non è frutto di un caso: Fedrico II si erge simbolicamente all’entrata del vero salotto prussiano berlinese a colpo d’occhio sull’ Opera cittadina, il Duomo cattolico, la biblioteca imperiale (ora sede della facoltà di giurisprudenza ) e soprattutto della Università Humboldt. La convivenza dei due elementi, del valore guerriero, quanto della “civiltà della cultura” sono i due elementi presenti nel mito del Grande Federico. Le Guerre moderne non sono in fin dei conti guerre tra selvaggi ma guerra di strategia, di intelligenza e soprattutto guerre di diplomazia politica
L’elemento della necessità politica in particolar modo segnerà i 46 anni di carriera regale del nostro Federico, così capace di mettere assieme interessi diversi, visioni strategiche e soprattutto l’attenzione per il carico simbolico della vita politica.
Non è un caso che a sostenere tutto l’impianto della statua non siano delle semplici colonne quanto una sessantina di figure umane, un ammasso di uomini non poprio sconosciuti, tra loro prelati, militari semplici, generali di alto rango, uomini politici come ambasciatori o ministri, tutta gente insomma indispensabile all’andamento di un sistema statale.
A noi di Berlincolor piace però sempre raccontare come facendo il giro al cavallo e spostandosi dalla parte posteriore, proprio all’altezza del sedere equino si possano notare rannicchiati i filosofi, tra cui Kant e Schlegel…si proprio loro! I grandi filosofi della tradizione idealista relegati nella posizione pià infame e maleodorante.
Questa si chiama Real Politik!
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