Un matrimonio spezzato
Waltraud Niebank, giovanissima con i suoi 24 anni, si è appena sposata e non vede l’ora di trasferirsi da Berlino est a Berlino ovest a casa di suo marito Lothar. Tutto è pronto, gli uffici competenti della Germania dell’Est le hanno già dato il permesso di trasloco causa nozze. Il 12 agosto 1961 Waltraud è a casa dei suoi genitori per fare le valigie e sbrigare gli ultimi preparativi. Resta lì per la notte e vuole partire a breve. Ma quando si sveglia, Berlino est e Berlino ovest sono separate da un muro.
Waltraud è sotto schock. Cosa fare? Lasciare qui i suoi genitori a Berlino est? Dopo ore di lacrime se ne va con il cuore spezzato a un punto di controllo e mostra il permesso di trasloco per essere lasciata passare. Ma succede l’impensabile. No. Non può passare. Davanti ai suoi occhi, il permesso di trasloco viene stracciato, perché “ora nella Germania dell’Est vige lo stato di guerra”.
“Ma come? Mi sono appena sposata!!! Devo andare a vivere con mio marito. Non posso vivere senza di lui!” “Signora, in guerra è normale che i coniugi non si vedano a lungo”, le risponde freddo il soldato di blocco.
Waltraud crede ad uno scherzo. Si rivolge alla Croce Rossa, al Ministero degli Esteri, addirittura al presidente Walther Ulbricht, ma i mesi passano senza risultati. Mesi segnati da lacrime infinite e lettere segrete con il marito Lothar.
Un giorno riceve una missiva. La mattina del 18 dicembre 1961 deve andare al cimitero, con dei fiori in mano, e farsi trovare davanti alla tomba di una certa Maria Liedtke. È freddo, Waltraud trema di paura. A un certo punto si apre un buco nella terra e si sente una voce: “Salta!” E Waltraud salta, nel vuoto. Atterra su un suolo sabbioso e scopre un tunnel. Le sembra di morire di paura, il tunnel le sembra infinito anche se in realtà è lungo solo 20 metri. Dall’altra parte, finalmente, lui. Lothar. Un bacio e un abbraccio infinito.
Lieto fine? Questione di punti di vista. Dieci giorni dopo due donne vogliono utilizzare lo stesso tunnel, e vengono scoperte. Entrambe restano più di due anni in prigione.
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