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Un edificio simbolo… dal ministero dell’aviazione alla costruzione del muro

Camminando per le strade di Berlino, troverete pochissimi edifici risalenti al periodo nazista.


Il motivo è semplice. Bisogna sempre tenere conto del fatto che praticamente tutta la città fu distrutta e poi ricostruita, così che gli splendidi edifici e monumenti che ammiriamo spesso non sono altro che ricostruzioni. Per ovvi motivi ideologici, la maggior parte degli edifici nazisti distrutti venne sgomberata dopo la guerra.


Un’eccezione lampante la troverete sulla Wilhelmstrasse, tra la Leipziger Strasse e la Niederkirchnerstrasse. Qui sorge uno dei palazzi più grandi d’Europa, con più di 2.000 uffici e 100.000 metri quadrati. Una “fanfaroneria” fatta costruire da Hermann Göring per il suo ministero dell’Aviazione del Reich e che ospita oggi il Ministero delle Finanze (così che i berlinesi, con il loro tipico humor asciutto, raccontano che l’edificio sia rimasto nelle grinfie del diavolo).


Stranamente, nonostante le maestose dimensioni, l’intero palazzo rimase praticamente intatto nonostante i bombardamenti incessanti sulla città. I motivi non sono chiari. Sembra però possibile individuarne almeno due:

1. I piloti degli aerei avevano probabilmente bisogno di un punto di riferimento spaziale in mezzo alla città bombardata e quasi irriconoscibile.

2. Le forze alleate avrebbero avuto bisogno di spazi e uffici per poter amministrare la città vinta.


E infatti, forse per caso o forse no, subito dopo la guerra l’edificio fu utilizzato dall’amministrazione militare sovietica. Ed è proprio qui che nel 1949 fu fondata la Repubblica Democratica Tedesca. Venendo dalla Leipziger Strasse, scoprirete ancora oggi un enorme quadro di Lingner che vuole simboleggiare il futuro radioso della società comunista.


Ma la realtà era ben diversa. Gli interessi dei lavoratori venivano ignorati sistematicamente. Tanto che il 17 giugno 1953 scoppiò una rivolta che si estese a macchia d’olio. Migliaia di persone dimostrarono proprio davanti a questo edificio, che nel frattempo era divenuto sede di numerosi ministeri della nuova repubblica.


Una rivolta che divenne simbolica per le vere condizioni all’interno del blocco sovietico. Invece di ascoltare i bisogni del popolo, vennero mandati carri armati e 20.000 soldati. I giovani, gli intellettuali capirono la situazione: vivevano in una dittatura. E le diedero le spalle. Migliaia e migliaia di persone iniziarono ad emigrare nella Germania dell’Ovest. Ogni anno di più. La RDT era vicina al collasso.


E fu proprio qui in questi uffici che il 15 giugno del 1961 Walther Ulbricht pronunciò le famose parole: “Nessuno ha intenzione di costruire un muro”. Il 13 agosto, meno di due mesi dopo, la città venne divisa in due per lunghissimi 28 anni. A sud dell’edificio, troverete ancora oggi lunghi resti del muro.



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