In attesa del BER…
“Ingenieria gestionale”, “programmazione industriale”, “pianificazione commerciale”. Se si interrogassero 100 persone a caso riguardo alla identita’ della cultura tedesca, queste sarebbero le risposte. D’altronde sono state proprio l’ingegneria e la pianificazione logistica a determinare gli ultimi 150 anni di successo della Grande Germania nel quadro europeo (lasciando stare qualche parentesi problematica…).
La progettazione e realizzazione del tanto voluto e pianificato BER (nato qualche anno fa con la più rindondante sigla BBI, Berlin Brandenburg International) sembrava non discostarsi da quel rullino di marcia: un aereoporto modernissimo, nuovo cuore dell’aviazione civile tedesca (la arcinota Lufthansa), ulteriore fiore all’occhiello di una città che non conosce arresti nel proprio sviluppo, da almeno due decenni. Negli ultimi vent’anni, l’apertura di questo nuovo gioiello di tecnica e funzionalita’ ha comportato discussioni, pianificazioni demografiche, inaugurazioni di pezzi nuovi di autostrada e soprattutto investimenti colossali.
La cavalcata trionfante verso l’apertura ufficiale sembrava essere inarrestabile e invece. E invece succede che l’inaugurazione, prevista ormai per il 2 giugno 2012, venne spostata a “data da destinarsi” come si potrebbe fare con un negozio di scarpe o una gelateria. La notizie venne data in realtà quattro settimane prima, il 6 maggio 2012: “l’aeroporto ha carenze importanti nel sistema di sicurezza antiincendio” e chissà cos’ altro ancora.
Insomma negli ultimi due anni, dopo le prime fasi di accesa critica da parte dell’opinione pubblica, i toni sono scesi, quasi smorzati, probabilmente in attesa di qualche scelta drastica e definitiva, l’apertura si intende.
L’ultima analisi generale del giugno 2014 si è chiusa con una memorabile quanto amara constatazione “es konnte kein neuer Generalplaner gefunden werden”…ovvero “allo stato attuale non vi è nessuno che abbia intenzione di prendersi responsabilità per le gestione dell’aereoporto” …insomma un transatlantico in mare aperto, pieno di buchi e senza un conducente.
L’aereoporto per ora sta là, imponente e vuoto; al momento lo si può osservare solamente dall’alto, partendo con i voli easyjet dal vecchio e scomodo aereoporto di Schoenefeld.
Una cosa è però certa: Berlino non fa che crescere ed espandersi e, nonostante i problemi che lo sviluppo comporta, il nuovo aereoporto non potrà che migliorare ancora una volta i servizi della grande capitale; si tratta solo di capire da quando!